9 lug 2015

Pull-up: analisi tecniche nelle diverse concezioni


Le Pull-ups, o trazioni sono un esercizio a corpo libero utilizzate in ogni sport, dal bodybuilding all’allenamento funzionale, ma anche nella maggior parte degli sport come condizionante.
 È un esercizio estremamente versatile, a seconda del risultato che si desidera ottenere.
Di seguito analizzeremo le tre diverse tecniche principali.

Le trazioni nel bodybuilding hanno come obbiettivo primario quello di sviluppare la massima ipertrofia dorsale e al livello dei bicipiti. Nella fase di avvicinamento alla sbarra (fase concentrica) si contraggono dorso e bicipiti, inarcando contemporaneamente la schiena, per sfruttare il dorsale a pieno ad assecondare tutte le sue funzioni all’unisono, può esser contata ripetizione completa quando la linea degli occhi supera la sbarra. 
Nella fase di discesa (fase eccentrica) si ritorna lentamente alla posizione di partenza, ma senza arrivare alla completa distensione per mantenere una tensione costante nei muscoli. Le gambe vengono tenute flesse sulle cosce, ma non vanno incrociate per evitare squilibri di stimoli, inoltre le gambe tenute così permettono di poter tenere un manubrio per zavorrare l’esecuzione. Le mani devo essere oltre la larghezza delle spalle per aumentare lo stimolo dorsale.

Le pull-up, nel calisthenics è inteso come uno dei dei fondamentali come i dip e i push-up e non solo come un esercizio per i dorsali, infatti si sfrutta a pieno tutte le sincronie muscolari e le catene cinetiche per eseguire il movimento. A differenza della precedente tecnica nella fase concentrica non si inarca la schiena le gambe vengono tenute tese e lievemente sbilanciate avanti, il movimento si mantiene quasi del tutto verticale, pensare di anteporre le spalle aiuta nel eseguire il movimetno corretto,la ripetizione è considerabile completa quando si supera la sbarra con il mento.
Nella fase eccentrica si ritorna in posizione di partenza mantenendo la caduta, ma non scendendo lento come nella tecnica precedente, fino alla completa distensione delle braccia, ma senza lasciare la tensione nelle spalle. Le mani sono poco più della larghezza delle spalle ai fini di agevolare un lavoro sincronizzato di tutti i muscoli. Anche se il fine di trazioni non è l’ipertrofia ma lo sviluppo della forza, l’ipertrofia è una naturale conseguenza.

Nel crossfit invece, diventa un movimento balistico, di forza velocità e resistenza, dove la traiettoria ottimane non è unicamente una salita verticalmente, ma con un movimento a “S” la spinta inizia dalla kippe, dovuta al movimento a mo di frusta delle gambe, nel momento di apice di questa spinta va iniziata la fase di trazione, fino a portare la sbarra a contatto con il petto. Questo movimento va fatto in maniera esplosiva e balistica, sfruttando la forza elastica e cercando di perdere la minor quantità di energia possibile, per ottenere la massima efficienza motoria, ossia ottenere il risultato (la trazione) con il minimo dispendio energetico. Nella fase discendente si ripercorre il movimento a “S” per accumulare forza elastica da sfruttare per la ripetizione successiva. Le mani devono essere oltre la larghezza delle spalle in modo da consentire al corpo di potersi oscillare il più possibile. Nonostante può sembrare più facile in quanto si ha una conservazione di energie, nasconde numerose insidie. La prima che si può avvertire provando ad eseguirle è la difficoltà di eseguire il movimento coordinato, finendo per consumare ancora più energie per arginare gli errori, oltre a questa difficoltà il rischio di traumi nelle spalle è elevato per chi non le controlla durante il movimento, infatti non devono mai essere lasciate “al caso” ma la loro tenuta costante è indispensabile per evitare problemi.

Come si può intuire non ha come obbiettivo l’ipertrofia, ma lo sviluppo di forza esplosiva, resistenza alla forza esplosiva, e coordinazione intra- ed iner-muscolare.

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